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25 Luglio 2017

Google è solo un motore di ricerca?

Google è un grande luogo virtuale fatto di domande e di risposte e se oggi possiamo utilizzarlo per fare delle ricerche è grazie all’intuizione di Larry Page e del suo compagno della Stanford Sergey Brin, che nel “lontano” 1998 (e dico lontano perché il tempo della tecnologia corre molto più veloce del nostro) diedero vita, in un garage di Menlo Park, a questo grande colosso californiano.

 

L’esigenza di fondo, a cui ancora oggi Google si prefigge di rispondere, è sempre stata quella di rilasciare le informazioni giuste alle persone che interrogano il motore; una rosa di possibili risposte che risolvano il loro dubbio o soddisfino le loro esigenze.

Per fare questo è stato necessario perfezionare un sistema che nel minor tempo possibile, a fronte di un input di ricerca, catalogasse tutte le informazioni di internet e restituisse le più utili come output.

 

Ma come guadagna Google? Come saprete, la vera sfida di chi usa questo strumento per generare ricavi è raggiungere un buon posizionamento su Google… e la concorrenza è sempre molto agguerrita. Si dice addirittura che il posto migliore per nascondere un cadavere sia proprio la seconda pagina dei risultati di Google. Piuttosto inquietante! ;)

 

 

Per raggiungere le prime posizioni possiamo individuare principalmente due strade da percorrere (anche se nulla vieta di seguire eventualmente entrambe).

 

La prima è quella del posizionamento organico, raggiungibile tramite la SEO, la local SEO, l’accurata scelta delle parole chiave e i contenuti di qualità; la seconda, sicuramente più immediata ma altrettanto onerosa, quella tramite cui Larry e Sergey traggono la parte più consistente dei loro ricavi, è affidarsi al sistema di annunci pubblicitari sponsorizzati dallo stesso Google, che permette di dribblare gli annunci organici ed apparire nei primi risultati della SERP (Search Engine Result Page).

 

Assodato quindi il fatto che tutto ruoti attorno al posizionamento sulla SERP, Google ha messo a punto diversi strumenti per facilitare chiunque ne abbia interesse nella comprensione delle esigenze e dei comportamenti dei propri utenti.

 

All’ interno di questo enorme ecosistema composto da informazioni e dati, quali sono allora i tool di cui non potrete proprio più fare a meno nella vostra strategia di marketing?

 

  • Primo tra tutti, Google Analytics, che non a caso è stato inserito al primo posto. Prima di proporre qualsiasi prodotto o servizio ai vostri target di riferimento ,infatti,  sarebbe opportuno studiare suddetti target e le loro abitudini online. Come dice il nome stesso, questo tool analizza i comportamenti dei vostri utenti e vi offre dei dettaglitissimi report;

 

  • Google Trends: ideale per scovare i trend del momento in termini di contenuti e notizie più ricercate ed utilissimo per impostare ricerche e analisi di mercato in base alla frequenza di ricerca di parole chiave o frasi; 

 

  • Google Tag Manager: a proposito dello studio dei comportamenti degli utenti, da qualche tempo è diventato indispensabile anche GTM. I meno ferrati in materie informatiche sono spesso frenati dall’utilizzarlo, ma grazie a Google Tag Manager Italia e al suo portavoce Matteo Zambon vi assicuro che impostarlo apparirà uno scoglio facilmente sormontabile. Questo strumento vi permette di studiare il comportamento di utenti e clienti ancora più a fondo, registrando alcuni degli “eventi” che si verificano sul vostro sito web. Dalla visualizzazione di alcune pagine e sezioni di esso, ai click sulle call to action o sui bottoni di contatto; dai download effettuati agli acquisti portati a termine sul vostro e-commerce. Giusto il tempo di impostare i trigger sul vostro GTM ed il risultato sarà una vera e propria bomba!;

 

  • Google AdWords: tornando al discorso di partenza, se la SEO non vi basta e volete aiutarvi con un po’ di pubblicità sponsorizzata, non c’è cosa migliore che affidarsi a Google Adwords. Quest’ultimo vi permette di creare degli annunci che, sulla base della vostra offerta, vi permetteranno di scalare la vetta della SERP. Un’occasione da non farsi assolutamente scappare sei il vostro obiettivo è aumentare la visibilità. Ad esso è collegato anche Google AdSense, sistema che rende possibile la pubblicazione di annunci pubblicitari contestuali di terze parti sul proprio sito web, guadagnando in base alle impressioni o ai click sul banner;

 

  • Google Shopping: accanto alla sezione delle news e delle immagini fa capolino anche la sezione Shopping. Andate a controllare. Questo spazio risulta ormai fondamentale per chi possiede un e-commerce e vuole aumentare le possibilità che gli utenti vi accedano. A differenza delle news, qui le protagoniste sono le immagini dei vostri prodotti. Sappiamo bene che un’immagine crea molto più coinvolgimento rispetto ad un testo, perciò perché non sfruttarlo? Agli utenti basterà un click per essere immediatamente reindirizzati al vostro e-commerce;

  • Google Optimize: è stato pensato per migliorare la User Experience dei vostri utenti ed in particolare per esaminare, tramite degli A/B Test, quali versioni delle vostre homepage, landing page ecc. performino meglio e vi aiutino a coinvolgere e a far convertire maggiormente gli utenti.

 

Molto ancora ci sarebbe da dire e tante altre novità sono presto in arrivo. Dalle anticipazioni del Google Marketing Next dello scorso maggio, sarà presto gratuitamente disponibile una nuova funzionalità chiamata Google Attribution, che ci permetterà di risolvere il problema del “last click”, fino ad ora attribuito all’ultimo annuncio visualizzato dall’utente prima di convertire.

Sarà quindi possibile individuare precisamente a che punto del Customer Journey si trovano i nostri potenziali clienti e misurare l’impatto di ogni singola azione nel loro processo di acquisto.

Ovviamente si connetterà sia ad Adwords che ad Analytics, ma per saperne di più non ci resta che attendere!

 

 

di Verena Ambrosino 

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